La morte in vacanza
di Alessandro Gabriele


‎Il vagone ha avuto uno scossone, le luci spente, la gente gridava.
Nel buio, ho seguito il culo olimpico della ragazza che emetteva un tenue chiarore.
Abbiamo attraversato corpi scomposti. Sfruttando l'anonimato, qualcuno liberava sessi inerti dalle costrizioni dei vestiti, preparando una cieca monta collettiva.
La ragazza m'ha introdotto in una stanzetta di luce densa, come il rimpianto di un autunno.
Dimmi dell’incidente – Chiedo leggermente.
Nessuno muore, ognuno č condannato da un eterno di veglia insoddisfatta. -
La ragazza comincia a denudarsi, lentamente.
Io cedo, senza ulteriore pena, al fuoco dei grandi capezzoli viola che dolcemente comincia a strangolarmi.




 

 

di tutte la 29