Che peccato
di Elena Sole
Che peccato, siamo arrivati tardi, č rimasta una sola sedia! Dai,
siediti tu, io sono pių leggera, mi puoi tenere in braccio.
Il tuo calore passa attraverso il maglioncino, la gonna, cosė
piacevole... seduta sulle tue cosce sento qualcosa crescere contro il
sedere.
Mi muovo curiosa ed eccolo lė. Duro, lungo, sporgente a cercarmi. Mi
assesto meglio, allineandolo col solco delle natiche.
Le luci sono basse, tutti sono concentrati su un film che non sto
guardando, nessuno bada a me che lentamente oscillo il bacino avanti e
indietro, cullandoti, accarezzandoti.
Il tuo respiro strozzato sul collo č una musica meravigliosa